#07: Le prime grandi città. Osaka e Nara

La sera prima di arrivare a Osaka ci siamo fermati a Takarazuka.

Perchè?

Perchè è la città dove ha vissuto il RE. No, non Elvis, non quel Re. Sto parlando di Osamu Tezuka, il Re del fumetto giapponese. Appena arrivati abbiamo montato la tenda in un parco e il mattino dopo, prima percorrere gli ultimi chilometri verso Osaka, abbiamo visitato il museo in suo onore. Sfortunatamente, non si potevano fare foto o video MA, proprio quel giorno, inauguravano la possibilità di visitare il museo online tramite Google Street View quindi dateci un'occhiata, QUI

Nel pomeriggio, siamo arrivati nella gigantissima Osaka, la seconda città più grande del Giappone. Fortunatamente, anzichè sfacciatamente sfruttare il suolo pubblico per la tenda o finire in qualche ostello, ad aspettarci a Osaka c'era il nostro amico Efrem, compagno di studi alla Ca'Foscari di Venezia, che ci ha aperto le porte di casa sua e ci ha lasciati buttare i sacchi a pelo nel suo salotto per i seguenti 3 giorni. Il primo giorno l'abbiamo speso in giro con Efrem, a chiacchierare e a ricordare i vecchi tempi di (ehm) "studio" all'università. Il secondo giorno ci siamo diretti verso il Rabbit Street Esaka, il concept store della Specialized di Osaka, dove Takuya-san e Masatomo-san hanno fatto un check up completo alle nostre Tricross, già vecchie di 1700km. 

L'insegna dell'Esaka Rabbit Street

L'inizio del check up delle nostre Tricross

Takuya e Masatomo alle prese con le nostre Tricross

Masatomo alle prese con la Tricross di Sio

Takuya alle prese con la mia Tricross

Takuya-san

Masatomo-san

Dopo la classica foto di rito davanti al negozio Specialized, con le bici fresche fresche di controllo, siamo ritornati verso il centro e ci siamo diretti a Umeda, una delle stazioni principali di Osaka, per una visita alla ruota panoramica e all'Umeda Sky Building, punto più alto della città da cui si gode di una vista pazzesca di notte. 

La vista dalla ruota panoramica. 

L'osservatorio in cima all'Umeda Sky Building.

Vista di Osaka dall'Umeda Sky Building

Vista del fiume di Osaka dall'Umeda Sky Building

Vista di Osaka dall'Umeda Sky Building

All'interno dell'Umeda Sky Building, il romanticismo la fa da padrone. 

L'area di Umeda, di notte. 

Dopo aver finalmente assaggiato il vero Okonomiyaki di Osaka, siamo rientrati a casa di Efrem e siamo andati a dormire. Il giorno dopo, per la prima volta durante questo viaggio, io e Sio ci siamo seprarati: mentre lui si è rinchiuso in uno starbucks coffee a lavorare ad alcune cose, io ho passato l'intera giornata in giro per Dotombori, il centro commerciale e mondano della città, armato solo della mia Fuji X-pro1, dedicandomi solo e unicamente alla street photography. 

Street Photography a Osaka

Street Photography a Osaka

Street Photography a Osaka

Street Photography a Osaka

Street Photography a Osaka

Street Photography a Osaka

Verso le 8 io, Efrem, Sio e Yuna ci siamo ritrovati a Dotombori e ci siamo lasciati andare ad una serata di baldorie tutti insieme. Il giorno seguente, dopo una rapida visita al castello di Osaka siamo ripartiti in direzione di Nara, ma non prima di aver trovato il secondo degno portatore di una delle nostre magliette della Babel Line : un power ranger intento a organizzare un barbeque nel parco del castello. 

Il ponte del castello di Osaka

Il Castello di Osaka

Il famigerato power ranger rosso con addosso la sua nuova maglietta della Babel Line

Dopo quest'ultimo epico incontro, abbiamo salutato Osaka, siamo saltati in sella e ci siamo diretti a Nara, la vecchia capitale del Giappone per visitare il Todaiji, il più grande tempio di legno del mondo. Appena arrivati, ormai tardi la sera, abbiamo deciso di inaugurare la nostra permanenza a Nara piantando la tenda in un parco. E fin qui, tutto bene, non fosse che il giorno dopo abbiamo scoperto essere il parco della vecchia residenza imperiale, uno dei patrimoni dell'umanità Unesco! Come abbiamo fatto a scoprirlo? Semplice, siamo stati svegliati dal custode che ci intimava di richiudere la tenda alla svelta e di andarcene :)

Così ci siamo subito diretti verso il parco di Nara, famoso appunto per il Todaiji (assieme ad altri mille templi e pagode) e soprattutto per i suoi cervi amichevoli, esattamente come a Miyajima! 

Il fiume di Nara coronato di ciliegi in fiore. 

I cervi del parco di Nara

L'entrata del parco del Todaiji

Il Todaiji, contenente la più grande statua di Buddha del giappone.

Il parco di Nara

I cervi del parco di Nara

Dopo aver speso un altro buon paio d'ore a giocare con i cervi (nel prossimo vlog ne vedrete delle belle) ci siamo diretti alle terme e poi a cena. Il giorno dopo abbiamo lasciato Nara e siamo partiti alla volta di Kyoto, non senza passare da Nara Dreamland, il famosissimo parco dei divertimenti abbandonato di Nara. 

E' visitabile liberamente? Certo, se con visitabile liberamente intendete scavalcare delle staccionate, sradicare delle assi di legno, tagliare del filo spinato e superare un paio di barricate :)

Un parco dei divertimenti completamente abbandonato da anni è una vista che non capita tutti i giorni e non potevamo assolutamente farci sfuggire l'occasione di farci un giro! 

L'entrata di Nara Dreamland

Il corso principale di Nara Dreamland

Se dovessimo descrivere come ci si sente dentro un parco giochi abbandonato.... 

Se dovessimo descrivere come ci si sente dentro un parco giochi abbandonato.... 

La carcassa di legno dell'ottovolante di Nara Dreamland

Una sala giochi abbandonata

Una sala giochi abbandonata

Dopo esserci scrollati di dosso tutta la nostalgia, malinconia e fatiscenza di Nara Dreamland, abbiamo percorso gli ultimi chilometri e siamo arrivati a Kyoto...

 

Il viaggio continua...