E così, dopo i nostri 6 giorni a Tokyo a fare tutto quello che un turista non farebbe mai (ed evitare quasi tutte le cose turistiche possibili e immaginabili), siamo montati in sella alle nostre Specialized Tricross e siamo partiti; direzione : le alpi giapponesi e la città sull'altro versante del Giappone, Niigata.
Siamo partiti, come al solito, in mattinata ma relativamente tardi da Tokyo e la prima giornata è volata via velocemente. Traffico, semafori, ultimi acquisti prima della partenza e ancora 50km di città prima di uscire da quella giungla urbana. Appena arrivati in un paesino appena fuori da Tokyo, abbiamo montato la tenda in un parco e siamo andati a dormire prestissimo.
Il giorno dopo siamo partiti di prima mattina e abbiamo pedalato il più possibile, abbandonando la pianura intorno a Tokyo e iniziando a salire verso le montagne di Niigata. Verso sera siamo arrivati vicino a delle terme, ci siamo lavati tantissimo e giocato con un gatto randagio di nome "brodo" (voci di corridoio narrano che sia un nome affibbiatogli da noi).
Il giorno dopo ci siamo svegliati tutti carichi, pronti per iniziare quella che sulla carta doveva essere una scalata temibile. In tutto ciò, Sio si stava portando dietro una scatola PIENA di videogiochi per il super nintendo, emulatori e quant'altro comprati a Tokyo perchè, essendo il nostro tempismo a dir poco fenomenale, avevamo pensato di aspettare l'ultimo giorno in città per spedire il tutto a Sapporo e ci siamo un pochino dimenticati che proprio in quei giorni cadeva la Golden Week, una settimana di festa nazionale nella quale le poste e i servizi pubblici sono in ferie. Dopo i primi 35 km di salita ci siamo fermati per pranzo in un Combini (l'unico nell'arco di parecchi chilometri) con vista su un lago e ci siamo magicamente resi conto che i combini in Giappone, oltre a poter ricevere posta per te, possono anche SPEDIRLA. Ci siamo così liberati dei videoludici chili di troppo e siamo riparti a cuor leggero.
Neanche 500 metri dopo, ho sentito Sio che mi urlava di fermarmi un attimo.
"Oh, ho visto un cartello poco fa, pare si possa Bungee Jumping qua vicino, vuoi andare a vedere?"
"CERTO CHE SI!"
Ed è così che siamo finiti a buttarci da un ponte su un fiume, con una corda legata in vita!
Io erano soltanto 25 anni che non vedevo l'ora di poter finalmente fare Bungee Jumping, per Sio invece è stata un po' diversa come cosa: soffre di vertigini. Ma questo non lo ha fermato. Quasi.
Carichi di adrenalina come non lo eravamo mai stati prima, una volta terminato il lancio ci siamo rimessi a pedalare ma, essendosi fatto troppo tardi, siamo stati costretti a fermarci pochi chilometri più avanti e montare la tenda per la notte.
Il mattino dopo ci siamo svegliati prestissimo, fatto un'abbondantissima colazione e siamo montati in sella determinati a superare le montagne e scendere verso il mare. Con nostra grandissima sorpresa, la salita verso il passo più alto di tutto il viaggio è stata di una semplicità disarmante, vista l'assenza di traffico e il panorama mozzafiato che, diciamocelo, aiuta tantissimo mentre pedali in salita per più di 20 chilometri ininterrottamente. Neanche 2 ore dopo, eravamo a 1100 metri di altezza, pronti per la grande discesa che ci avrebbe riportati a valle dall'altro versante.
Ci siamo fermati per pranzo a valle, dopo una lunghissima e meritatissima discesa attraverso una serie di villaggi di montagna e di località sciistiche. Dopo la montagna, per il resto della giornata, ciò che ci ha accompagnato sono state risaie, risaie e ancora risaie. Abbiamo continuato a pedalare fino al tramonto, raggiungendo delle terme a oltre 90 km dal punto di partenza della giornata e, dopo un grandissimo bagno, siamo andati a dormire.
Il giorno dopo siamo ripartiti presto e abbiamo percorso gli ultimi chilometri per arrivare a Niigata...
Il viaggio continua...
Ehi, non perdetevi per nessuna ragione al mondo gli ultimi due vlog, soprattutto se volete vedere le riprese del bungee jumping dal ponte! Eccoli qui!